L’integrazione rappresenta il processo di armonizzazione dei servizi informatici all’interno di un’azienda, mirando a una collaborazione sinergica tra sistemi per migliorare la produttività, la coerenza dei dati e ottimizzare le infrastrutture. In un panorama di continua evoluzione tecnologica, la presenza di un system integrator diventa cruciale per progettare una comunicazione efficace tra i nuovi componenti e quelli preesistenti, consentendo così ai sottosistemi di operare in modo sinergico.

Molte aziende, soprattutto quelle con una lunga presenza sul mercato, utilizzano una gamma diversificata di sistemi eterogenei che operano in maniera indipendente, con codici e linguaggi di programmazione diversi. L’investimento richiesto per una completa rigenerazione di tali sistemi con nuove tecnologie, anche quando funzionano correttamente, spesso si presenta come una sfida di difficile attuazione nel breve e medio termine. A un certo punto, può essere essenziale che sistemi, che siano vecchi, obsoleti o di recente acquisizione, interagiscano tra di loro per garantire un controllo completo delle strutture aziendali.

Questo contesto dinamico consente alle aziende di affrontare la trasformazione delle infrastrutture, protocolli, formati e tecnologie senza precipitare nel panico. Si può aggiornare gli strumenti senza dover rinunciare o modificare tutti gli altri, consentendo di mantenere la continuità operativa con l’infrastruttura legacy, integrando contemporaneamente nuove tecnologie, software e applicazioni.

L’integrazione di sistemi, dati e processi conferisce agilità ed efficienza all’azienda, facilita lo scambio automatico di informazioni coerenti tra sistemi diversi, promuove l’innovazione e contribuisce all’aumento della redditività e alla riduzione dei costi.